Poker Live: La sua convivenza con il Coronavirus
Tante, troppe volte, ci si è trovati a confrontarci con immagini di qualche “movida pazza” che nel periodo emergenziale non si dovrebbe proprio vedere: è evidente che questo comportamento sia da ritenersi irresponsabile per sé stessi e per i propri cari, ma anche per le altre persone che possono venire “sbadatamente quanto irresponsabilmente” coinvolte in un contagio. Figuriamoci cosa potrà mai accadere quando si avvicineranno le festività natalizie: senz’altro, accadrà ciò che è avvenuto nel periodo delle vacanze estive dove è “risuonato un liberi tutti” mal interpretato da una certa parte della popolazione insofferente alle regole. Ma per equità, e sopratutto per onestà intellettuale, non si può soltanto puntare il dito nei confronti di queste persone poco consapevoli, per usare un eufemismo, del rischio che vanno a “stuzzicare” con tali comportamenti, bisogna anche avere il buon gusto di andare contro il “nostro stesso settore del gioco” che si sta difendendo sempre a spada tratta perché lo si ritiene ingiustamente trattato nei confronti di altri settori ritenuti più a rischio dei punti di gioco e dei migliori casino italiani sicuri.
Proprio per questa equità, e per rispetto della salute di tutti, giocatori od “amanti degli aperitivi e della movida”, si vuole riferire di un giocatore di poker, frequentatore di sale private di poker live, che pur essendo a conoscenza di essere positivo al Coronavirus le ha frequentate mantenendo la vicinanza ad altri giocatori e girando più di una location. Come si potrebbe giudicare o chiamare questa persona? Prima di tutto certamente irresponsabile. Però, non essendoci ancora certezze assolute non si vuole indicare dove e quando questo “scempio” si sia consumato, ma intanto sollecitare l’attenzione ed allertare questo sì, perché appare un comportamento al di fuori di qualsiasi logica: anche se la logica, purtroppo, da quando il Coronavirus ci tiene in ostaggio non si comprende più dove stia. L’effetto negativo del virus sulla psicologia e sulla mente delle persone comincia ad essere devastante, special modo quando si impedisce loro di fare qualcosa cui si tiene: c’è una forma di ribellione ad oltranza, anche “stupida” se si passa questo temine, perché si ritorce verso altre persone e non riguarda esclusivamente chi ha contratto il virus.
Vero è che chi è positivo non è detto che debba contaminare altre persone, od almeno queste sono le recenti spiegazioni dei virologi, poiché il contagio dipende dalla carica virale di chi appunto risulta positivo, ma sicuramente è un bel rischio che poi si potrebbe allargare a macchia d’olio: che è la cosa peggiore. Oggi, poi, non si riescono a rintracciare tutti i contatti che una persona riesce ad avere e, quindi, si perdono le “coordinate” di coloro che possono essere stati coinvolti: e ciò è veramente un bel guaio che va a toccare diverse persone. E poi per una partita a poker, oltre tutto? Sembra davvero assurdo che un essere pensante possa essere tanto superficiale od ottuso, non si sa cosa scegliere o cosa sia peggio: ma, purtroppo, la cronaca di questi giorni ci consegna notizie di chi, nonostante il gioco sia chiuso, continua imperterrito a giocare anche a poker da nord a sud dello Stivale e diventa interprete di casi pericolosi per i colleghi player ed anche per i normali cittadini.
E non sono soltanto i “pokeristi” italiani che continuano sotterraneamente a giocare, anche in Francia sembra che proliferino questi eventi privati, assolutamente difficili da controllare, e che non offrono alcuna tutela sanitaria, mentre i club parigini e le card room in territorio francese sembrano rispettare, come fanno i nostri punti di gioco, il lockdown imposto loro. Mentre dall’inizio dello scorso ottobre, quindi, i club di gioco parigini hanno chiuso i battenti, tantissimi appassionati di poker e di scommesse sportive, continuano clandestinamente a giocare infischiandosi delle norme sanitarie e delle varie chiusure. Quasi ogni settimana i player vengono raggiunti a mezzo dei social media da messaggi che organizzano partite di poker in abitazioni: i dettagli poi vengono specificati in messaggi a parte. Ovvio che tutto questo sia illegale ed ancor più riprovevole in un periodo di emergenza epidemiologica: ma, nonostante questo, è evidente che i giocatori parigini sono spinti “dal fuoco dell’avventura e dell’azzardo” e partecipano in un numero abbastanza sostenuto.
Ma la Polizia francese, che si occupa di controllare il gioco, si concentra principalmente sui giochi che producono più danaro e che riuniscono più partecipanti. Ma per tornare al player “positivo” nei confronti del quale si è espresso tutto il più forte disappunto, bisogna sottolineare che è stato davvero fortunato a non essere stato scoperto e che il tutto non sia venuto a conoscenza degli organizzatori degli eventi: altrimenti poteva essere imputato di epidemia colposa, reato gravissimo, visto che si era schierato per parecchie ore ai tavoli con altri player, del tutto ignari. Ma si ribadisce che non essendoci allo stato certezze, non si ritiene opportuno dare altre informazioni. Però, non si può neppure sottacere una simile notizia, “oscurandola” in attesa di dati più certi: l’attenzione infatti anche nel gioco d’azzardo e nei tornei deve essere altissima.
Tanto si è rimasti molto soddisfatti dell’atteggiamento e della estrema prudenza usata dalle organizzazioni dei più importanti club italiani in relazione agli eventi live giocati dalla riapertura del lockdown sino ad arrivare al blocco recente, quanto ci è sembrato più che giusto riferire un comportamento assolutamente sgradevole ed imperdonabile e privo di responsabilità da parte di un player che sta mettendo a rischio la salute di tante altre persone. E se questo avvenimento dovesse davvero trovare conferma, è evidente che a rimetterci “moralmente” sarà l’intero settore del gioco al quale si addosserebbe almeno incongruenza, superficialità e mancanza assoluta di responsabilità civica. Come d’altra parte è accaduto quando si sono visti i tanti giovani senza mascherina che partecipavano alla “movida di turno”, stigmatizzata per tanti giorni e che ha fatto anche prendere di mira “tutto il settore della nostra gioventù”. Ma ora la “movida” è stata contenuta, almeno così appare: cos’altro potrà accadere?
Pubblicato il: 5 Dicembre 2020 alle 10:00
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