L’illegalità e le truffe avanzano anche nel gioco d’azzardo
Bisogna dire che in qualunque avversità, calamità o situazioni di disagio generale, la mente illegale e criminale prospera nei suoi piani e mette in atto qualsiasi dubbio escamotage per imbrogliare chicchessia: questo è il momento forse più facile per influenzare i soggetti commerciali che già devono lottare quotidianamente sulle problematiche delle diverse aperture e chiusure degli esercizi e sono concentrati sul sopravvivere delle proprie imprese. Ed è sopratutto per questa disattenzione che vengono facilmente portate in porto truffe, anche ben architettate, ma che magari in altri momenti di vita non avrebbero esiti così “tragicamente soddisfacenti”. Come chi ha qualche anno di esperienza di vita sa, non c’è momento migliore di una situazione disagiata per rendere queste manovre furbescamente illecite più facili nel proprio obbiettivo finale ed ecco spiegato il motivo per cui “ci piace” raccontare quello che è accaduto in quel di Novara, presso una tabaccheria per far tenere alta l’attenzione.
“Ci piace” anche segnalare che questa identica truffa, avvenuta su territorio novarese, viene usata recentemente troppo spesso ed anche se le Forze dell’Ordine hanno assicurato alla Giustizia alcuni soggetti responsabili di identici raggiri che vengono organizzati a carico dei rivenditori di tabacchi. Sinceramente, sembrano troppo ricorrenti queste truffe da parte di finti concessionari di gioco, non da parte di casino online legali sicuri, o finti tecnici che mantengono “un filo rosso” che li accomuna e che con molta determinazione e caparbietà riescono a “scucire” ai malcapitati ricevitori delle cifre importanti special modo in questo periodo dove gli incassi degli esercizi, di tutti i settori, sono veramente ridotti al lumicino. E proprio per questo non ci si capacita di come si faccia a non tenere l’attenzione più alta in rapporti con sconosciuti, sopratutto a mezzo telefono, che pare lo strumento più usato per portare avanti simili raggiri: in pratica, la truffa si svolge sempre con la stessa tecnica, ma vestita con piccole varianti.
Vengono effettuate in giorni diversi alcune telefonate da individui che si spacciano per tecnici rappresentanti di un concessionario di Stato del gioco pubblico, ovviamente sottoponendo un “nome molto conosciuto”, che ha dato loro incarico di svolgere operazioni di aggiornamento e di verifica del terminale di gioco. Questa è la “scusa introduttiva” più usata nell’effettuare l’aggancio con il malcapitato rivenditore: ma ne esiste anche un’altra versione, quella di provvedere al ripristino dell’apparato a seguito di un malfunzionamento del sistema. Trattandosi di comunicazioni telematiche è evidente che vi possano essere dei disservizi che fanno “cadere l’ignaro tabaccaio nella rete” anche perché questa particolare versione della truffa viene condita da particolari tecnici che rendono tutto molto più credibile. Il caso specifico che “ci piace raccontare” è stato estrapolato da un comunicato della Polizia di Stato: nello scorso mese di settembre in una ricevitoria di Novara è arrivata una telefonata da parte di un tecnico di un concessionario di Stato del gioco pubblico.
Durante il colloquio con la titolare, il cosiddetto tecnico ha indicato che era molto urgente rivedere l’update del software del terminale che stava causando problemi nella scansione dei documenti di identità al fine di non incorrere nel blocco dello stesso terminale del concessionario presente nell’esercizio della tabaccaia. Spaventata di trovarsi appunto con il terminale bloccato, la titolare ha così eseguito con estrema precisione tutte le “16 operazioni di verifica macchina” che le venivano inviate su WhatsApp per un importo di 995.55 euro ciascuna, con causale “Acquisto Btc” per un importo complessivo di 15.884 euro, ricaricando sei tessere Postepay fornite dal falso tecnico. Alla fine delle operazioni, sempre lo stesso tecnico avvisava l’esercente che nei giorni a venire sarebbe stata contattata, sempre a mezzo telefono, per sistemare le questioni relative allo scanner: ed il gioco a quel punto era fatto. Solo alla fine della telefonata, e dopo aver provveduto alle 16 operazioni di verifica, alla rivenditrice veniva in mente di telefonare al concessionario di Stato di cui aveva il terminale in negozio parlando così con un vero operatore rendendosi conto di essere stata vittima di una truffa e per un importo notevole.
Ovviamente, è seguita una denuncia-querela dalla quale sono partite indagini per controllare quanto potesse essere ampio questo fenomeno di truffe che vedrebbe operare questi finti tecnici di un concessionario di gioco per raggirare i tabaccai della zona od in altre Regioni vicine: indagini a cura degli agenti della Polizia di Stato svolte in collaborazione con il centro antiriciclaggio delle Poste Italiane che sono riuscite ad identificare cinque soggetti, peraltro già noti alle Forze dell’Ordine e con molteplici precedenti simili, tutti collocati in Campania e che venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per truffa. Come detto all’inizio, questo tipo di truffa telefonica e via internet ha trovato “applicazione” e terreno fertile che le ha fatte aumentare e non di poco: per questo la Polizia ha colto l’occasione per segnalarne “pubblicamente” lo svolgimento e per allertare le persone. Special modo per avvisare gli utenti privati questa volta, coloro che vengono particolarmente allettati da sconti elevati nella speranza di incorrere “nell’affare del secolo”, di usare estrema attenzione e di usare innanzi tutto semplici accorgimenti di sicurezza.
Sopratutto quello principale, cioè quello di raccogliere tutti i dati per essere sicuri della reale identità del venditore o dell’interlocutore. Oggi il mondo del gioco con ciò che è accaduto a Novara presso la ricevitoria di tabacchi, può insegnare senz’altro qualcosa, ma in questo periodo natalizio non bisogna scordare che l’imbroglio è dietro l’angolo ed a quel punto non basterà neppure l’insegnamento dell’incauto ricevitore del gioco d’azzardo pubblico a salvare dalle truffe gli incauti utenti od i troppo “creduloni”. Ci vuole la massima attenzione negli acquisti, diffidare degli sconti eccessivi ed attenzione quando vengono richieste le coordinate bancarie per i pagamenti! Accertarsi di intavolare affari, oppure di giocare, o qualsiasi altra cosa si faccia in internet, con operatori che già si conoscono o di certa credibilità: sopratutto, si deve stare attenti quando si vuole giocare d’azzardo di rivolgersi a piattaforme legali ed autorizzate per non passare dal gioco di una partita alla beffa di una truffa.
Pubblicato il: 26 Dicembre 2020 alle 10:00
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